giovedì 25 giugno 2009

ARTISTI CONTEMPORANEI A SORRENTO


Sorrento: Chiostro di San Francesco 1 maggio-30 settembre 2009



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venerdì 19 giugno 2009

Festa Europea della Musica

Festa Europea della Musica: Domenica 21 giugno 2009 ore 21.00 Chiostro di S.Francesco


La Festa della Musica, uno degli appuntamenti annuali più importanti di cultura e spettacolo in Europa, si celebra il 21 giugno, giorno del solstizio d’estate. Nata in Francia nel 1982, la manifestazione ha assunto dal 1985 un carattere internazionale e si svolge contemporaneamente in tutte le principali città europee
Dal 1999 la Presidenza del Consiglio ha concesso l’alto patrocinio alla manifestazione riconoscendone ufficialmente l’interesse pubblico e la valenza culturale e con lo slogan “MusicArte”, Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali aderisce alla Festa della Musica con il coinvolgimento in particolare della Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo e di tutti i propri Istituti centrali e territoriali che consentiranno la realizzazione di eventi musicali gratuiti nei propri luoghi d’arte.
I principi che ispirano la Festa Europea della Musica sono: la musica è un linguaggio universale che può veicolare messaggi e contenuti di altissimo significato e superare barriere culturali, politiche ed economiche ed è quindi occasione di socialità; tutti i generi musicali potranno essere rappresentati, affinché la giornata diventi la festa di tutte le musiche; tutti gli artisti, dagli allievi delle scuole di musica ai musicisti di fama internazionale, devono poter trovare una scena nella quale esibirsi; le manifestazioni dovranno essere aperte a tutti per favorire, con l’ingresso gratuito, la maggior partecipazione possibile agli eventi musicali.
Anche l’Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili del Comune di Sorrento, in collaborazione con la Società Concerti Sorrento e l’ A. GI. MUS., aderisce nuovamente all’iniziativa, ospitando un evento presso il Chiostro di San Francesco, luogo prestigioso e simbolo irrinunciabile di arte, musica e cultura della città.
La Festa sarà così un’occasione per le varie espressioni dell’arte che troveranno un luogo di incontro ideale.
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ART SHOW: di Raffaele Starace

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Sorrento Classica

Sorrento- Sorrento partecipa alla “Festa Nazionale dell'indipendenza Russa” con un concerto del pianista Yuri Rozum che inaugura così, venerdì 12 giugno, ore 21,00, presso il Chiostro di San Francesco, la stagione 2009 di “Sorrento Classica” .
Ad annunciare stamane il programma, l'assessore alla cultura del comune si Sorrento, Rosario Fiorentino, che ha dichiarato 'Il rapporto di Sorrento con la Russia è antico, e noi ogni anno cerchiamo di rinverdirlo con degli eventi culturali”.
I legami con la Russia sono stati intensi nel periodo del Grand Tour, quando arrivavano teste coronate, pittori e poeti. Lo stesso Maxim Gorky nel suo periodo italiano visse tra Napoli, Capri e Sorrento, dove soggiornò presso villa “ Il Sorito” al Capo si Sorrento, proprieta' delle marchesi Elena e Matilde di Serracapriola. E' qui che lui accoglieva gli esuli russi. E' da questa terra che manteneva i rapporti con l'amata patria.
Anche il pittore russo Silvester Scedrin (San Pietroburgo 1791- Sorrento 1839) che tanti scorci campani ha immortalato nelle sue tele (visibili nei musei di Capodimonte di Napoli e Correale di Sorrento) fu affascinato dalla luce dei nostri centri. Venerdì il concerto sarà eseguito alla presenza di Alexey Meshkov, ambasciatore della Federazione Russa in Italia e gode del patrocinio del Ministero della Cultura e della Federazione Russa, dei comuni di Sorrento e Piano di Sorrento.
E' stato voluto fortemente da una cittadina russa, Irina Rioumchina, residente a Sorrento da ben 15 anni,che ha organizzato la presenza del grande pianista Yuri Rozum e appoggiata da molte realta' economiche della Costiera sorrentina.
Fonte: Positanonews
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La magia del colore approda a Sorrento

Linguaggi diversi ma di grande impatto visivo Tre sono le donne artiste,protagoniste della mostra “La donna è arte.” Interessante mostra,ricca di energia, di colori, luci ed ombre che riescono a catturare, ad emozionare e a trasmettere un desiderio di vita e poesia. La mostra è patrocinata dal Comune di Sorrento,dal Centro Studi Bartolommeo Capasso,dall’associazione F.I.D.A.P.A. penisola sorrentina , dall’associazione Arteeuropa di Avellino. Essa verrà inaugurata lunedì, ore 18,00 alla biblioteca comunale, piazza T.Tasso espongono:Michela Angiuoni,;Letizia Caiazzo,Nadia Lolletti Intervengono: il sindaco:Marco Fiorentino l’assessore Rosario Fiorentino presenta l’evento il critico d’arte prof.Rosario Pinto.
Fonte :Positanonews
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SORRENTO E SANT'EGIDIO RICORDANO CALIFANO



Sorrento e Sant’Egidio del Monte Albino ricorderanno Aniello Califano, in occasione del 90mo anniversario della morte dello scrittore e autore, nato a Sorrento il 19 gennaio 1870. L’evento, ideato e promosso da Agostino Ingenito, in collaborazione con le due amministrazioni comunali e l'Archivio sonoro della canzone napoletana, per commemmorare l'autore della famosissima «’O surdato ’nnammurato», è stato presentato nella sala giunta del Comune di Sorrento, dall’assessore alla Cultura, Rosario Fiorentino e dal consigliere delegato alla Cultura del Comune di Sant’Egidio del Monte Albino, Lucia Albanese. Nell’ambito della manifestazione, questa mattina verrà sottoscritto un protocollo di intesa tra i due sindaci, Marco Fiorentino e Nunzio Carpentieri, per l’organizzazione di un concorso-festival della canzone napoletana d'autore, per una riscoperta della lingua «napoletana». Il programma della rassegna prevede per oggi una fitto programma di appuntamenti, con l’inaugurazione della Mostra «Aniello Califano e la Belle Epoque» a Villa Fiorentino (aperta fino al 20 marzo, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, 17-21 prefestivi e festivi), curata dell'Archivio sonoro della canzone napoletana della Rai, la firma del protocollo d’intesa e la visita alla tomba del poeta al cimitero di via San Renato. Domani, quindi, a Sant’Egidio del Monte Albino, dove si spense il maestro il 20 febbraio 1919, si terrà la cerimonia di intitolazione della Sala Teatro del Centro di Quartiere nella frazione San Lorenzo, un recital musicale e canoro con le esibizioni di Espedito De Marino e Gianluigi Esposito, la lettura di poesie a cura di Riccardo Cristian Falcone. A.S. Il Mattino
Fonte: Positanonews
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M’illumino d’Inverno. Concerto di Bacalov


Continua il ricco programma di eventi di “M’illumino d’Inverno” il carnet di appuntamenti che la Fondazione Sorrento ha organizzato per le festività di fine anno nella ridente cittadina della penisola.
Ed il primo evento del 2009 si annunzia di grande spessore artistico, infatti il 2 Gennaio 2009 il Maestro Luis Bacalov accompagnato dall’orchestra d’archi "G. Tartini" si esibirà in concerto al Teatro Tasso di Sorrento. L’esibizione del grande maestro Bacalov, premio Oscar per la colonna sonora del film “Il Postino", inaugura la stagione dei grandi eventi in penisola, ed è solo l’ultimo di una serie di appuntamenti di eccezionale livello che si sono tenuti a Sorrento a partire dai primi di dicembre.
Dalla musica classica della Nuova Orchestra Scarlatti al jazz di Tullio De Piscopo, al pop di Gigi Finizio, una serie di appuntamenti che hanno gremito le locations di M’illumino d’Inverno e hanno attirato numerosi residenti e turisti che hanno scelto la cittadina della penisola come meta delle vacanze di fine anno. E non c’è solo musica nel cartellone degli eventi promossi dalla Fondazione Sorrento, presieduta dall’armatore Gianluigi Aponte, in collaborazione col Sindaco di Sorrento Marco Fiorentino.
Infatti un grande successo di pubblico e di critica è riscosso dalla mostra “Napoli Capitale dell’Arte. Presenze dagli anni cinquanta ad oggi”.
La rassegna, inaugurata ad inizio dicembre è stata organizzata da ArtetekaGroup e promossa dalla Fondazione Sorrento, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura della Regione Campania e del Comune di Sorrento.
L’esposizione accoglie opere dei più importanti esponenti dell’arte contemporanea, artisti del calibro di Renato Barisani, Domenico Spinosa, Mario Persico, Lucio Del Pezzo, Salvatore Emblema, Antonio Del Donno, Rosario Mazzella, Mafonso, Crescenzo Del Vecchio, Bruno Donzelli, Enzo Esposito, Ernesto Tatafiore, Mimmo Paladino, Nino Longobardi, Sergio Fermariello, Angelo Casciello, Sergio Gioielli, Lello Zito, Franco Betteghella, Giancarlo Altamura, Giovanni Parlato.
Si tratta di un articolato percorso, ritagliato su alcune figure interpreti della scena artistica partenopea a partire dagli anni Cinquanta, attraverso il quale gli organizzatori hanno inteso evidenziare il ruolo centrale che Napoli ha occupato nelle vicende artistiche contemporanee fin dall’immediato dopoguerra.
L’esposizione resterà aperta sino all’8 Gennaio 2009.
Fonte :Positanonews
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NON SOLO CLASSICA


Non solo Classica, la rassegna concertistica proposta per il 2°anno, dall'Assessore alla Cultura e Politiche Giovanili del Comune di Sorrento, Rosario Fiorentino, in collaborazione con la Società dei Concerti di Sorrento, l'A.Gi.Mus. , la Federalberghi Penisola Sorrentina e la Provincia di Napoli C Ass.to alle Politiche Giovanili. Direttore artistico: Paolo Scibilia. I programmi differiscono per tematica, epoche e stili della musica (Barocco, Classicismo, Romanticismo, Moderno, Contemporaneo, Jazz, musica da film.

Non Solo classica non solo una rassegna concertistica, ma un momento di aggregazione e di scambio sociale, aperto a tutti, per sensibilizzare all'ascolto della musica dal vivo in genere, quindi, non solo classica. L'iniziativa vuole contribuire ad affinare ed arricchire lo spirito dei giovani e della società, aiutandolo a crescere ed educarsi, ad apprezzare ed amare coscientemente i valori universali della musica, della cultura e dell'arte, del vivere civile, della convivenza, legalità, trasparenza, pace e diritti umani. Un nuovo impulso culturale per Sorrento, che si riassume nel motto: "Amare l'arte e la musica per migliorare se stessi".
Fonte:Positanonews
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lunedì 15 giugno 2009

IL VALORE DELL’ESEMPIO


Le tappe più importanti della vita di un uomo, fin dall’adolescenza, spesso si riassumono con dei numeri: il compimento del diciottesimo anno d’età, che segna l’entrata nel mondo adulto, il raggiungimento del mezzo secolo di vita, il festeggiamento delle nozze d’oro, ma pochi, veramente pochi, si aspettano o osano sperare di poter festeggiare il 100° compleanno.

Vivere per un secolo, intimorisce anche dirlo, è una benedizione rara, ma quando a raggiungere questo traguardo è una donna come Rita Levi Montalcini, esso ci appare un evento di straordinaria grandezza, di cui non possiamo che essere grati alla sorte. Perché oggi il valore dell’esempio va scomparendo, disperdendosi nelle pagine dei libri di storia.
Oggi per i giovani è sempre più difficile trovare esempi di virtù, di grandezza intellettuale e morale di persone che trasmettono valori universali che appartengano al proprio tempo, che non siano conservati nella memoria di altri. Invece Rita Levi Montalcini oggi 22 aprile c’è, ha attraversato tutto il secolo, costituendo sia nel tempo un’immagine esemplare per diverse generazioni di italiani, sia oggi, con la sua piccola ma allo stesso tempo straordinaria presenza discreta e “silenziosa”, una testimonianza delle più dure vicende che hanno attraversato la storia moderna e hanno mostrato l’esempio vivente di quanto la determinazione, lo studio assiduo e l’alta moralità consentano di superare se stessi, le avversità e di dare un contributo incisivo sulla realtà che ci circonda.
Nel 1938, dopo pochi anni dalla Laurea in medicina, in quanto ebrea sefardita, fu costretta dalle leggi razziali del regime fascista ad emigrare in Belgio con il professore Levi, colui che le fece scoprire l’amore per la ricerca pura, dove continuò le sue ricerche in un laboratorio casalingo. Sino all’invasione tedesca del Belgio fu ospite dell’istituto di neurologia dell’Università di Bruxelles. Durante la guerra si rifugiò a Firenze, dove si nascose per poi aderire alla lotta partigiana, aiutando i compagni nella falsificazione dei documenti. Dopo la guerra tornò a Torino per lavorare presso l'Istituto di Anatomia del professor Levi, accanto a Salvador Luria e Renato Dulbecco, fino a quando non fu invitata dal prof. Viktor Hamburger a continuare i suoi esperimenti di neuroembriologia a Saint Louis, per un periodo di sei mesi. Vi rimase venti anni, messi a frutto nell'inseguimento e nella realizzazione del suo sogno: dimostrare che esiste un fattore specifico che determina la crescita dei neuroni. La scoperta arrivò puntuale alla fine degli anni cinquanta.
Agli occhi dei tanti giovani a cui l’istruzione appare oggi un obbligo imposto, la signora Montalcini si manifesta oggi come la rappresentazione della passione e dell’amore per lo studio che ella è riuscita a trasformare in un canale, in uno strumento per mettere la sua vita al servizio della società civile, per aiutare gli altri e per dare un contributo incisivo alla storia e alla società. Questa donna straordinaria non ha mai rinunciato all’impegno costante e al sacrificio personale che le permettevano di realizzare il suo sogno. Neppure durante la guerra smise di lavorare e studiare in condizioni difficili, rischiando la propria vita e tuttavia inventandosi gli strumenti di fortuna per raggiungere tale scopo.
Quando ho avuto la fortuna di conoscerla, non mi sembrava vero. La prima occasione è stata l'incontro annuale dell'associazione Green Cross, successivamente nella tenuta di Castel Porziano durante la premiazione del Concorso Nazionale sempre dell'Associazione Umanitaria e Ambientalista Green Cross. Questa volta con me erano presenti docenti e studenti della scuola pubblica della mia città: Sorrento.
Ma le sue stesse parole sono di certo più significative della mia testimonianza che tenta di riassumerle: “Il messaggio che invio, e credo anche più importante di quello scientifico, è di affrontare la vita con totale disinteresse alla propria persona, e con la massima attenzione verso il mondo che ci circonda, sia quello inanimato che quello dei viventi. Questo, ritengo, è stato il mio unico merito. Io dico ai giovani: non pensate a voi stessi, pensate agli altri. Pensate al futuro che vi aspetta, pensate a quello che potete fare, e non temete niente. Non temete le difficoltà: io ne ho passate molte, e le ho attraversate senza paura, con totale indifferenza alla mia persona.”
Una delle tappe più importanti della vita di Rita Levi Montalcini è stata il conseguimento del Premio Nobel per la medicina nel 1986 per la scoperta della proteina determinante il fattore della crescita delle cellule nervose, come il suo far parte delle più importanti istituzioni e accademie scientifiche del mondo.
Rita Levi Montalcini ha dato un’altra grande testimonianza del suo impegno durante il suo operato di senatore a vita, a partire dal 2001. Con la sua caparbietà e decisione è riuscita ad introdurre, nel contesto politico il difficile tema del valore della ricerca, sostenendo attacchi con grande dignità e professionalità riuscendo ad ottenere consensi da parte di tutte le forze politiche. Soprattutto con la sua esperienza pubblica ha rappresentato e rappresenta tutt’ora l’esempio dell’alto valore dell’apporto umano, sociale e politico da parte di chi vive una condizione di handicap fisico, riuscendo dal più alto pulpito a confermare il valore e la rispettabilità e della dignità della persona umana senza discriminazione di età, di stato di salute ecc. A sostegno di ciò riporto una vicenda dell'ottobre del 2007, quando l'ex ministro Francesco Storace ha contestato la legittimità dell'apporto della Levi-Montalcini alla stabilità del secondo Governo Prodi, ironizzando sull'età della senatrice e suggerendo di fornirla di un paio di stampelle. Nonostante il determinante appoggio fornito al Governo in Aula con la presenza assidua a sedute di molte ore, la senatrice a vita non fu difesa da nessun esponente della maggioranza e dovette essere la stampa (La Repubblica) a notare l'estrema anomalia della vicenda. Il giorno dopo il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, schierandosi con la Levi Montalcini, censurò l'intervento di Storace, aprendo una "querelle" politica che è sfociata in una denuncia per offesa all'onore o al prestigio del Presidente della Repubblica (articolo 278 del Codice Penale) a carico di Storace.
Queste le sue parole: “Mi rivolgo a chi ha lanciato l'idea di farmi pervenire le stampelle per sostenere la mia "deambulazione" e quella dell'attuale Governo, per precisare che non vi è alcun bisogno. Desidero inoltre fare presente che non possiedo "i miliardi", dato che ho sempre destinato le mie modeste risorse a favore, non soltanto delle persone bisognose, ma anche per sostenere cause sociali di prioritaria importanza. A quanti hanno dimostrato di non possedere le mie stesse "facoltà", mentali e di comportamento, esprimo il più profondo sdegno non per gli attacchi personali, ma perché le loro manifestazioni riconducono a sistemi totalitari di triste memoria. (dalla lettera a la Repubblica,)”.
Rita Levi Montalcini oggi è una donna felice, è grata di aver avuto una vita bellissima, ricca di esperienze straordinarie, non teme il decadimento fisico, né la morte “Ho perso un po' la vista, molto l'udito. Alle conferenze non vedo le proiezioni e non sento bene. Ma penso più adesso di quando avevo vent'anni. Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo: io sono la mente.”
Sorprendentemente, quando in alcune interviste le è stato chiesto se fosse preoccupata per il suo futuro, lei ha risposto di essere più preoccupata per le nuove generazioni, l’argomento che più le sta a cuore, perché “ad esse il paese non offre le opportunità che meritano”. E con tale insegnamento che in questi anni ho cercato di operare .
E proprio ai voi giovani, che tanta ama la Montalcini, mi rivolgo, affinché custodiate preziosamente il tesori dell’esempio di un secolo vissuto grandiosamente, perché nel vostro piccolo possiate mettere in pratica l’esempio di Rita Levi Montalcini, facendovi sospingere dalla passione e dall’amore per il conseguimento di un obiettivo, perseguendolo a dispetto di ogni difficoltà e trasformandolo nel baluardo della vostra vita. Che vi sostenga l’augurio ricco di ottimismo rivolto proprio ai giovani in un’intervista rilasciata a Repubblica di sabato 11 aprile:
“Desidero rivolgermi, soprattutto, ai giovani per incoraggiarli ad avere fiducia in loro stessi e nel futuro. Lo scopo ultimo di quanto si produce non è il premio ma il piacere di utilizzare al meglio le capacità cognitive delle quali è dotato l’Homo sapiens. La passione e l’interesse nella soluzione di problematiche di qualunque natura non decade con gli anni; il segreto risiede nel mantenere il cervello in piena attività”.
Le sono infinitamente grato e con stima La saluto e le auguro buon compleanno.
L'Assessore all'ambiente-cultura-politiche giovanili del Comune di Sorrento
Rosario Fiorentino
lì, 20.04.2009
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Il Valore dell 'Esempio ... La stampa dice...

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domenica 14 giugno 2009

Al giudice Imposimato le chiavi della città


Grande successo per lo spettacolo “Lunga è la notte”. Un happening di Pietro Pignatelli interpretato dagli allievi della Accademia di Musical Tasso.
Venerdì 14 marzo la Città di Sorrento è stata onorata della presenza di uno dei volti più rappresentativi della lotta alla criminalità organizzata nella storia d’Italia: il Magistrato Ferdinando Imposimato. Il senatore è giunto a Sorrento perché ospite d’onore delle “Giornate in memoria delle vittime di mafia e camorra” programmate dall’assessore alle P.G. e Cultura Rosario Fiorentino, e organizzate dall’Associazione Culturale Encelado, coordinata da Marianna Di Martino, che da anni ha attivato un percorso educativo alla legalità nelle scuole di Sorrento, con la collaborazione dell’Associazione Peninsula Felix presieduta da Luigi di Prisco, impegnata nella promozione della partecipazione giovanile alla società civile. Il Magistrato è giunto a Sorrento la sera del 13 marzo, ospite dell’Hotel Bristol, ove ha avuto luogo unacena ufficiale con l’assessorato alla Cultura e con alcuni rappresentanti del Comune di Sorrento e della stampa locale; successivamente, il giorno 14 marzo, ha incontrato presso il Teatro Tasso di Sorrento gli studenti della scuola media statale T. Tasso. “Oggi è un onore avere qui un pezzo della storia d’Italia” ha dichiarato l’assessore Rosario Fiorentino “una vita impegnata nella lotta alla criminalità organizzata ed a favore della legalità. Siate testimoni per il futuro dell’eredità che le sue parole vi lasceranno” conclude l’assessore emozionato. “Abbiate fame di sapere, di ascoltare testimonianze” sono le parole di Marianna Di Martino che apre al dibattito. “È vostro diritto conoscere attraverso la voce di chi ha vissuto le esperienze che hanno cambiato la storia. L’associazionismo ha questo fine: di portarvi ad ascoltare le testimonianze affinché poi un giorno voi possiate scegliere.” Il magistrato ha rivolto il suo eloquio ad una platea di giovanissimi studenti delle classi seconde e terze classi più che mai attenti e rapiti. Imposimato ha aperto il dibattito riferendosi alla Giornata della memoria delle vittime di mafia e camorra che è celebrata in tutta Italia per iniziativa dell’associazione Libera, rievocando il ricordo dei Giudici Falcone e Borsellino “uomini che ho conosciuto, che intendevano contrastare sul serio la criminalità organizzata, a dispetto di una piccola parte di Stato che invece ha sempre voluto proteggerla”, ricordando la figura di Don Pino Puglisi “che era un semplice sacerdote che girava per le scuole invitando i giovani a tranciare i rapporti con un sistema corrotto, alternativo allo Stato, e che per questo fu temutomolto di più di tanti magistrati e fu ucciso”. “Non voglio conquistarmi la vostra simpatia con ciò che sto per dirvi, ma tanti anni fa, un uomo di nome Franco Imposimato fu ucciso barbaramente dalla mafia, per il solo fatto che era mio fratello” ha confidato con serenità il Giudice catturando definitivamente l’attenzione dei ragazzi. “Minacciavano mio fratello di morte per spaventare me, per fermare il mio impegno di contrasto alla mafia. Mio fratello mi diceva di continuare, andare avanti, ma io ho cercato invece di salvargli la vita facendogli affidare una scorta, appena gliela tolsero lo uccisero. Mi rende felice il fatto che abbia avuto una bellissima morte, da martire, ma oggi dai più è stato dimenticato, perché ci sono morti di serie A e di serie B.”. E poi racconta con simpatia una vicenda personale. “E pensare che io sono andato a Roma per lavorare nel settore civile… e poi mi sono trovato per vicende concatenate ad essere impegnato nel penale, e ad arrivare fin dove sono adesso. Spesso è il destino che ci sceglie”. Il magistrato ha poi fatto un passaggio celere sull’inchiesta sull’uccisione di Aldo Moro, alla luce delle risultane del suo libro inchiesta “Doveva morire” prevedendo di certo “nuove svolte giudiziarie sul caso anche alla luce del lavoro svolto”. Dopo numerose e pertinenti domande rivolte dagli studenti al magistrato, guidati dai docenti e dalla dirigente scolastica dottoressa Marianna Cappiello, Imposimato è stato salutato con una vera e propria standing ovation e poi accerchiato da numerosi studenti, elargendo autografi come un idolo pop. Visibilmente felice per tanto affetto, ha seguito con attenzione lo spettacolo “Lunga è la notte” un happening di Pietro Pignatelli interpretato dagli allievi della Accademia di Musical Tasso, impegnati nel teatro civile sui temi della legalità, dell’uguaglianza, della giustizia, 75 minuti di canti, balli e monologhi interpretati con sapienza e passione, che hanno commosso il giudice ed infervorato la platea. Il Magistrato è stato poi salutato dall’associazione Giovani Avvocati della penisola sorrentina e poi è partito con in cuore la volontà di tornare presto a Sorrento “per contribuire ancora all’affermazione della cultura della legalità.” “L’intenzione” spiega l’assessore Rosario Fiorentino “è quella di conferire al Senatore Imposimato le chiavi della città”.
Fonte:Agorà
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